In occasione Art City 2017, ONO arte presenta una doppia personale di Duilio Forte e Giorgia Marras che indaga la figura e l’opera di uno dei maestri dell’arte moderna Edvard Munch. La mostra dura dal 26 gennaio al 26 febbraio 2017, l’ingresso è libero. Con il patrocinio del Comune di Bologna.
Nel 1893 Edvard Munch termina il primo dipinto chiamato “L’Urlo”. Si tratta infatti di una serie di 4 dipinti nei quali il pittore norvegese getta le basi per un lavoro seriale su questo tema che include anche opere grafiche con lo stesso soggetto. Si narra che Munch stesse camminando con due amici in un parco ma, sentendosi affaticato, si appoggiò ad una balaustra dalla quale, avanti a se, poteva vedere il fiordo e dietro di lui gli amici che stavano proseguendo la camminata.
Intorno a lui il cielo del tramonto con i colori di fuoco talmente forti da provocare in lui uno shock. Da qui l’urlo interiore che Munch fu quasi costretto a dipingere una volta tornato a casa. Ci volle molto tempo perché il primo Urlo prendesse la forma che lui aveva in mente. Una immagine forte che ritraeva quella scena vissuta nel quale si sentì sopraffatto dalla vita e dalla potenza della natura. Non solo il più importante quadro espressionista nordico ma anche uno straordinario elemento pop che infatti Munch ripeterà più volte, in netto anticipo sulla pop art americana.
L’istallazione site specific di Duilio Forte ricostruisce lo studio di Munch immaginandolo durante il periodo di realizzazione de “L’Urlo”. “Finis Extra”, questo il nome dell’istallazione, esplora il tema del confine nel rapporto con il mondo visionario di Edward Munch. Rappresenta l’interno di una casa, la casa di Munch. La casa ha tre finestre. Ogni finestra è uno sguardo sul mondo dell’artista. Al centro della casa è posizionata l’opera “URSUS Cinematicus”, un micro-cinema attivabile dal visitatore che proietta il Film corto “URSUS in love”. Il film riflette sui temi della sfida e della paura attraverso una partita a scacchi. Ogni interno ha un esterno, ed è a sua volta anche esterno per un interno più profondo. Lo spazio interno e lo spazio esterno vivono come due realtà parallele compresenti, come il mondo interiore delle emozioni popola le opere di Munch.
Giorgia Marras invece ripercorre l’inizio della vita e della carriera di Munch attraverso la graphic novel “Munch before Munch”. Una macchiolina bianca. L’irrispettoso ricordo lasciato cadere da un uccellino sulla tela dell’Urlo. È il frutto della hestekur, la cura da cavallo che un uomo in cappotto nero decide di somministrare ai suoi dipinti, esponendoli alla neve, al vento, alla luna, agli insetti.
Edvard Munch nasce poco più di 150 anni fa a pochi chilometri da Oslo, in direzione nord. Famiglia puritana, quartiere operaio, notti bohémien. “Munch before Munch” propone un viaggio illustrato alla scoperta di questo Edvard, il più remoto, il meno conosciuto, quello che l’eco della sua stessa opera-simbolo, “L’Urlo”, ha in parte coperto.
Assieme, il lavoro di Forte e Marras ci offrono un’incursione nella vita profonda di Munch sotto forma di immagini e scultura.
Publications: