Sleipnir Convivalis Quintus, modello in scala 1/5 per la XII Biennale di Venezia, Padiglione italiano, AILATI, curato da Luca Molinari.
La letteratura popolare delle fiabe ha sempre collocato i racconti in una dimensione temporale e spaziale indefinite, analogamente la fantascienza colloca i suoi racconti in un tempo futuro, che per definizione non può essere verificato. La fiaba immersa nel mondo magico e la fantascienza immersa nella tecnologia lasciano l’immaginazione libera di esplorare queste dimensioni senza tempo focalizzandosi su ciò che è più propriamente umano. Questi due scenari solo apparentemente differenti, il passato mitico e il futuro indefinito, ispirano in realtà il tentativo di AtelierFORTE di dare una forma architettonica all’idea di futuro, all’Italia del 2050.
Lo spunto riflessivo suggerito da Davide Oldani, il ritorno alla tradizione e alla naturalezza del cibo, sono in perfetta sintonia col manifesto ArchiZoico redatto da Duilio Forte. Un percorso di ricerca indirizzato alla creazione di un universo artistico e un conseguente linguaggio senza tempo, legato alla fisicità dell’essere umano e ai suoi istinti primari, come il cibo e le emozioni. Un linguaggio radicato negli archetipi dell’umanità che cerca di dare una visione senza tempo alla dimensione emozionale della quotidianità.